Prototipazione Rapida nella Pesca in Apnea
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Oggi, grazie alla crescente accessibilità delle tecnologie additive, è sempre più comune imbattersi in prodotti e componenti per applicazioni marine realizzati tramite stampa 3D.
Ma quanto è realmente affidabile questo approccio?
Come spesso accade, non esiste una risposta univoca. La stampa 3D trova la sua massima espressione nell’ambito della prototipazione rapida, mentre presenta dei limiti più evidenti nella produzione su larga scala.
Perché questa distinzione?
Per capirlo, è utile confrontare la stampa 3D con altri processi produttivi più tradizionali, come lo stampaggio a iniezione. A parità di materiale, quest’ultimo consente di ottenere componenti meccanicamente più resistenti. Il motivo è insito nel processo stesso: il materiale fuso viene iniettato in uno stampo, garantendo un riempimento omogeneo e compatto. Questo si traduce in maggiore affidabilità e migliori prestazioni meccaniche.
Tuttavia, anche i componenti stampati a iniezione non sono esenti da difetti.
Le rotture possono derivare sia da errori di progettazione che da imperfezioni nel processo produttivo, come cricche o inclusioni d’aria, spesso legate a una progettazione dello stampo non ottimale. Nonostante ciò, la lunga esperienza industriale in questo ambito ha permesso di affinare le tecniche, riducendo drasticamente la presenza di difetti nei pezzi prodotti.
E la stampa 3D, allora, può essere considerata una valida alternativa?
Sì, a patto di comprendere e rispettare le sue caratteristiche. Il processo additivo comporta la deposizione di materiale strato su strato, generando una struttura che, per sua natura, può risultare più fragile se sollecitata lungo determinati assi. Ma questo non significa che i componenti stampati in 3D siano inadeguati.Al contrario, con una progettazione attenta, la stampa 3D può offrire ottimi risultati, soprattutto in ambito prototipale o per piccoli lotti produttivi. La scelta del materiale gioca un ruolo centrale: se si mantengono le stesse geometrie di un componente progettato per lo stampaggio, sarà necessario optare per materiali tecnici, capaci di offrire prestazioni meccaniche elevate. Questi materiali sono oggi ampiamente disponibili sul mercato, anche se a costi superiori rispetto ai filamenti standard.
Altro aspetto cruciale è l’orientamento del pezzo sul piano di stampa: un errato posizionamento può compromettere la resistenza del componente, come visto nell’esempio del taglio parallelo ai layer. Conoscere in anticipo le sollecitazioni che agiranno sul pezzo permette di orientarlo correttamente per ottimizzarne la resistenza.
Perché continuiamo a utilizzare la stampa 3D
Dopo anni di esperienza nella progettazione meccanica applicata alla pesca in apnea, siamo in grado di sviluppare e realizzare componenti funzionali, resistenti e ben calibrati per l’uso previsto. La stampa 3D, se utilizzata con consapevolezza tecnica e progettuale, si è rivelata una risorsa preziosa per testare nuove idee, ridurre i tempi di sviluppo e, in molti casi, produrre soluzioni pienamente affidabili.
In conclusione, non si tratta di scegliere se la stampa 3D “funziona” o meno, ma di capire quando e come può essere impiegata efficacemente. Ed è proprio su questa consapevolezza tecnica che si basa il nostro lavoro quotidiano